giovedì 22 maggio 2008

Vellutiamoci

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Quando leggevo sui giornali articoli sulla dieta del minestrone,
pensavo sempre che per me era una grande (cut)
poiché del minestrone mi stufo dopo dieci cucchiaiate,
figuriamoci mangiarlo ogni giorno.

Da qualche tempo invece, forse complici anche questi dannati giorni di pioggia,
ho scoperto la secolare tradizione delle zuppe.
E delle vellutate in genere.
Prima di tutto,
ho lasciato stare nel reparto surgelati i minestroni dal vago sapore ferroso.
Cioè, praticamente tutti.

Poi ho iniziato a pensare a degli abbinamenti,
arrivando a capire abbastanza in fretta che qualsiasi abbinamento semplice sarebbe potuto andare bene.
Infatti è stato così.
Le patate stanno bene con qualsiasi cosa, così le aggiungo praticamente sempre,
in piccola quantità.
Il resto è rappresentato da "ciò che campeggia nel frigo".
Coste, asparagi, lattuga, zucchine (sì, mi piacciono le verdure verdi),
ma anche zucca, carote, porri, ma anche ceci, lenticchie e soprattutto cipolle e cipollotti,
che adoro letteralmente.
Tutto amorevolmente buttato nella pentola a pressione,
-poche verdure alla volta per sentirne il sapore e per non stufarmi- e poi frullato.

Percorrendo questa strada,
mi rendo conto che spesso, dopo un bel piatto di vellutata e un contorno di verdure,
sono sazia.
A volte aggiungo l'orzo o il farro, foglie di salvia, menta, rosmarino, spezie a piacere.

La sensazione è che mi stia sgonfiando senza sforzi.
Mi sento bene, davvero bene.
È come se mi guardassi per la prima volta.


Stasera zuppa di ceci.


foto presa da qui

martedì 20 maggio 2008

Volersi bene è anche mettere per una volta da parte l'orgoglio della persona a regime alimentare corretto,
aprire la dispensa e decidere di fare felice una bimba (o meglio, due),
tagliare a tocchetti il burro senza calcolare mediamente le calorie,
aggiungere elementi calorici senza buttarsi a mare,
infornare allegramente,

e poi mangiare.
Ridendo.
E pensando "Gesù, quanto son buoni! Li rifaccio!"

(tra qualche mese, però)

giovedì 15 maggio 2008

La concorrenza

Com'è questa storia che nel preciso istante in cui io mi metto a dieta,
tutti quelli che mi gravitano intorno,
decidono nello stesso periodo di:
  • perdere peso anche loro
  • andare a fare la liposuzione
  • iscriversi in palestra
  • regalarsi un blocchetto di massaggi linfodrenanti dall'estetista
  • riprendere un'attività aerobica che avevano smesso da tempo
  • fare duecentomila addominali e flessioni la sera prima di addormentarsi
  • comprare creme costose anticellulite
  • acquistare pedane vibranti e stepper fantascientifici

?

Alla fine, mentre io insisto tenacemente con i miei metodi antidiluviani per dimagrire (il solito contenimento alimentare, un po' di moto, qualche camminata in più, due o tre saltelli su uno stepper dell'anteguerra, qualche blanda tisana consumata con tre mila speranze nel cuore),

c'è sempre qualcuno che ce la fa PRIMA di me e MEGLIO di me.

E a me tocca schiumare.

martedì 13 maggio 2008

È un po' di tempo che sono ferma nella perdita di peso.
Vai a capire cosa succede al mio corpo. Chissà cosa si è messo in testa!
Vorrà mica stabilizzarsi qui?
Io intanto, dopo la pesata di ieri sera, in cui risultavo quasi un kg in più del solito,
gli ho dato una bella strigliata.
Gli ho fatto capire chi è che comanda, qui.
L'ho fatto vergognare di darmi così poche soddisfazioni.
Ho pensato a cosa potevo avere fatto per ingrassare di un chilo in così poco tempo,
poi ho capito.

Ho messo la cavigliera! :)

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domenica 11 maggio 2008

Un melone come aperitivo

Un melone,
intendo uno di quei meloni piccoli e rotondi,
che all'apparenza hanno la scorza dura e quando affondi il coltello ti accorgi che hanno un'anima morbidissima,
e il profumo ti sale fino dentro le narici e cominci a salivare senza accorgertene,
e quando vedi il colore arancio densissimo pensi che potresti persino mangiarlo col cucchiaino,
tanto è succoso e abbandonato al destino che lo vede addentato e sciolto in bocca...
Ecco, dicevo, un melone...

Quante calorie ha?
(intendo tutto) (...)

sabato 10 maggio 2008

E a pranzo, carpaccio di carne cruda e agretti bolliti conditi con olio e parmigiano.

In bicicletta

Questa mattina,
io e la mia bambina siamo salite in sella alla nostra bici.
Abbiamo fatto il giro delle edicole, come al solito.
Poi siamo andate in merceria, abbiamo girato il mercato, visto la chiesa.
La città dove abito è piena di salite, quindi ci è toccato scendere e farle a piedi,
poi ritornare su e gridare a chi superavamo "Siamo più velociiii!"
Abbiamo suonato il campanello e salutato i vecchietti.
È stato un giro lungo un'ora.
Nel garage avevamo occhi felici.

venerdì 9 maggio 2008

Volersi bene è anche uscire la mattina -abbastanza- presto,
prendere l'auto -anche se l'autoradio è defunta improvvisamente e lascia un enorme vuoto-
e dirigersi verso un centro cittadino dove siano presenti almeno una decina di negozi di abbigliamento e un lungo tratto di portici per mettere alla prova le gambe.

Scegliere le scale vere invece delle scale mobili,
molleggiare sulle scarpette e saggiare la voglia di passeggiata: Mmmh, c'è!
Sopprimere con ferocia la voglia di entrare in una panetteria che ha la sfacciata scritta "Focaccia di Recco" in bella vista, magari bevendo profonde sorsate di acqua,
e sentire l'aria tiepida contro le caviglie, mentre si guardano le vetrine.

Infine, entrare con piglio deciso in un negozio, quello che ispira di più
(in questo caso, Zara),
e iniziare una lenta e pignola perlustrazione dei capi,
valutando la lunghezza delle maniche (sempre troppo corte, per i miei gusti)
la scritta (mai portarsi addosso scritte che non si condividono, del tipo I'm your dog, come ho visto in giro...),
pensare ai vari pezzi rimasti a casa da abbinare (con uno slancio generoso verso le scarpe)
e dirigersi infine (senza guardare con occhi languidi le camicette con maniche a palloncino),
in un camerino.

A questo punto, molto lo fa il camerino, parliamoci chiaro. Image Hosting by Picoodle.com
Spesso, provarsi la roba stipate in uno spazio angusto, non fa sentire a proprio agio.
Però, coraggio! L'estate è vicina e bisogna comprare qualche nuova t-shirt,
non si può andare in giro sempre con le solite magliette lise.

I primi tentativi vanno a vuoto. Pazienza!
Ma tra le mie braccia, dopo poco, si ammonticchia un piccolo bottino di acquisti
(scontati, per di più! Anche questo è volersi bene Image Hosting by Picoodle.com).
Mentre raggiungo l'auto, provata dal peso di borse e borsine
(quando poi c'è pure un mercato, volete non fermarvi ad acquistare verdure per la frittata, frutta fresca, pomodori succosi e meloni maturi?),
sento che questa mattina è stata un piccolo
investimento.

giovedì 8 maggio 2008

Oggi ho fatto il pesce a pranzo.
Un bel filettone di pangasio alla piastra, senza condimenti.
Invitantissimo. Image Hosting by Picoodle.com
I pranzi in solitaria sono quelli che mi piacciono di più.
Cuocio la roba come mi pare, mi siedo dove voglio,
l'ora la decido io,
uso i piatti delle Winx anziché il piatto decente del servizio.
E come dessert, taglio un sacco di fragole e le ricopro letteralmente di yogurt al caffè.
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Ho poche soddisfazioni, ma queste lasciatemele.

mercoledì 7 maggio 2008

Non dire mai...

...parto da domani.

In realtà, partire da subito è una grande fatica, però premia
(ma la fatica più grande è continuare sempre, sssht).

Questa è una cosa che vorrei ricordarmi di fare per il mio benessere.
Ci sono giorni in cui, per malinconia, riesco a distruggere intere settimane di oserei dire, ottimo lavoro. Come potrò mai sentirmi la sera?
Oggi, ad esempio, sento abbastanza forte un peso sullo stomaco,
e, oltre a tutto il resto, un po' sarà colpa degli M&M's, mi sa...
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Insomma.
Stasera ho a disposizione una bella ciotola di spinaci novelli, un cucchiaio di olio,
fragole a volontà e una bella tisana.

Si (ri)comincia.

Da Sprimacciacuscini a SprimacciaCUSCINETTI

Il passaggio è stato breve, per la verità.
Per una che sta a dieta da un po', la cosa non parrà tanto strana.
Prima o poi sti cuscinetti dovranno pure sloggiare, no?
Voglio dire, chi gliel'ha data la residenza a questi?

(e se per caso, distrattamente, in passato gliel'ho data io,
mo' gliela tolgo).